Strumenti e Tecniche per il supporto base e avanzato nel paziente critico

Un efficace e rapido controllo delle vie aeree è obiettivo prioritario in tutte le situazioni di emergenza.

Il gold standard rimane l’intubazione oro-tracheale ma numerosi presidi sovraglottici sono stati sviluppati per consentire la gestione avanzata delle vie aeree in emergenza. L’ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo richiede l’applicazione delle manovre di disostruzione (vedi istruzioni PRE-ARRIVO).

Il supporto Base delle vie Aeree comprende:

L’Apertura delle vie aeree con l’iperestensione del collo, l’aspirazione di secreti, la ventilazione in maschera con inserzione di cannula oro-faringea,somministrazione di ossigeno, rilevazione della pulsossimetria.

Nel paziente traumatizzato è indispensabile l’immobilizzazione del rachide cervica- lecon collare e la manovra di sublussazione della mandibola (Jaw thrust) o di solle- vamento del mento (Chin Lift).

Supporto Avanzato delle vie Aeree comprende:

Devices sovraglottici come la maschera laringea e combitube esofago-tracheale utili in selezionati casi di intubazione difficile.

Ventilazione non invasiva (NIV) a pressione positiva (CPAP e BPAP), nei pazienti con ipossiemia nonostante la somministrazione di ossigeno ad elevate- concentrazioni (PAO2/FiO2< a 200 mmHg)

Intubazione oro-tracheale: considerare la pressione cricoidea anteriore (manovra di Sellick) prima e durante l’intubazione per evitare il rigurgito passivo; per facilitare l’intubazione sedativi e miorilassanti sono in genere somministrati a pazienti traumatizzati coscienti o semicoscienti prima della laringoscopia (RSI).

La misurazione della End Tidal CO2 è l’indice più accurato di corretto posizionamento del tubo, sia in corso di Arresto Cardiaco sia in caso di ROSC.

Via Aerea Chirurgica

Tirocricotomia con inserzione di cannula tracheostomica è indicata nei casi di paziente non intubabile nè ventilabile.

Decompressione con ago di PNX ipertensivo è la manovra salvavita che trasforma in aperto una condizione rapidamente mortale del pnx aperto.

Emogasanalisi point-of-care, se disponibile, consente di definire l’insufficienza respiratoria acuta tipo 1 e 2 e i disturbi dell’equilibrio acido-base.

La stabilizzazione delle condizioni emodinamiche dei pazienti è il secondo obiettvo prioritario in tutte le situazioni di emergenza.

Defibrillazione non sincronizzata

Nell’arresto cardiaco sostenuto da ritmi defibrillabili uno shock transtoracico a corrente continua di sufficiente entità è in grado di depolarizzare l’intero miocardio, rendendo tutto il cuore temporaneamente refrattario a nuove depolarizzazioni. Quindi il segna passi con la maggiore frequenza intrinseca, di solito il nodo seno-a- triale, è in grado di riacquistare il controllo del ritmo.

Cardioversione (Defibrillazione sincronizzata)

La cardioversione è l’erogazione dello shock sincronizzato con il complesso QRS. Questa sincronizzazione impedisce che lo shock erogato cada sul periodo refrattario del ciclo cardiaco quando lo shock potrebbe produrre fibrillazione ventricolare. L’intensità dello shock utilizzato per uno shock sincronizzato è inferiore a quello utilizzato per la defibrillazione.

La cardioversione può diventare una procedura necessaria quando i farmaci da soli non sono in grado di convertire un’aritmia in un ritmo cardiaco normale. La cardioversione ripristina la frequenza e il ritmo cardiaco normale, permettendo al cuore di pompare in modo più efficace.

L’uso più comune della cardioversione è quello di trattare la fibrillazione atriale o flutter atriale nel paziente emodinamicamente instabile. La cardioversione può anche essere usata per trattare le tachicardie sopra-ventricolari o ventricolari instabili.

Poiché la procedura è dolorosa e preoccupante per il paziente, è necessaria una breve un’analgo-sedazione procedurale (fentanyl 1 mcg/kg seguito da midazolam 1-2 mg ogni 2 min fino a un massimo di 5 mg). Devono essere presenti personale e strumenti per assicurare il controllo delle vie aeree.

Pacing transcutaneo

È una terapia elettrica del cuore attuata con la tecnica di stimolazione non invasiva (con lieve sedazione procedurale) per ripristinare una gittata cardiaca efficace in corso di bradi-aritmie emodinamicamente significative.

ECG 12D con tele-trasmissione risulta fondamentale per ridurre i tempi pre-coro- narici nelle sindromi coronariche acute.

Monitoraggio emodinamico non invasivo in corso di traumi aiuta nella decisione dell’ospedale idoneo per il trattamento definitivo.

Cateterismo vescicale consente di monitorare la diuresi.

Pericardiocentesi ecoguidata, se disponibile, attuabile per stabilizzare lo shock da tamponamento cardiaco.

Somministrazione di liquidi e farmaci per il controllo volemico

Accesso EV oppure Accesso Intraosseo.

Emergenze traumatiche:

Oltre al controllo delle vie aeree e alla stabilizzazione delle condizioni emodinamiche nei pazienti traumatizzati sono indispensabili una corretta immobilizzazione ed il precoce arresto delle emorragie sia esterne che interne, con ausilio ecografico.

Tecniche di immobilizzazione secondo protocolli ATLS:

x Estricazione con KED

x Applicazione di collare cervicale

x Immobilizzazione con tavola spinale e tavola a cucchiaio

x Materassino a depressione

x Stabilizzazione di frattura di bacino con ausili

x Stabilizzazione di fratture degli arti

x Kit Conservazione arti amputati

Tecniche di arresto del sanguinamento traumatico

Tamponamento di emorragie esterne degli arti con Tourniquet.

Sistema REBOA (attualmente solo sperimentale)

Ecografia E-FAST. L’indicazione principale è rappresentata dal trauma toraco-addominale con sospetto diagnostico di emoperitoneo, emotorace, PNX e tamponamento cardiaco, non solo a pazienti che abbiano manifestato instabilità emodinamica, ma anche per coloro che presentino situazioni di sostanziale stabilità.

Emergenze in Gravidanza:

Clampaggio e taglio di cordone ombelicale non prima di un minuto dalla nascita nei nati a termine o prematuri che non necessitano di RCP.

Intossicazioni e Infezioni:

Rilevazione CO in caso di scenario potenzialmente pericoloso. Uso dei Dispositivi di Protezione Individuale specifici.

Maxi-Emergenze Grandi Eventi:

Posto Medico Avanzato per selezione e trattamento delle vittime.

NBCR-E

Dispositivi di Protezione Individuale in dotazione:

EQUIPAGGIAMENTI DI TIPO 3

Tute intere corredate di cappuccio incorporato e dotate di guanti e stivali staccabili ma con collegamenti a tenuta di liquido, affinché l’indumento possa offrire sull’intero corpo una protezione dal getto continuo di agenti chimico-biologici aggressivi allo stato liquido. Gli equipaggiamenti di tipo 3 sono realizzati in materiali impermeabili all’aria e sono sempre foggiati in modo tale da poter essere indossati insieme a dispositivi di protezione delle vie respiratorie.

EQUIPAGGIAMENTI DI TIPO 1°

tuta intera capace di avvolgere completamente l’operatore che indossa un autorespiratore a ciclo aperto.