Shock Cardiogeno

Il paziente con shock cardiogeno tende a presentarsi con ipotensione arteriosa grave (PA sistolica < 90 mmHg o > 40 mmHg rispetto ai valori basali), riduzione della PA differenziale, segni di ipoperfusione periferica (cute pallida, fredda, sudata, marezzata, cianotica) e centrale (oligoanuria, alterazioni progressive del sensorio) per un periodo di tempo prolungato (> 30 min).

Il paziente può lamentare dolore toracico acuto ischemico “tipico” o sintomi equivalenti anginosi (presentazioni “atipiche”).

x garantire la pervietà delle vie aeree

x somministrare O2 (deve essere somministrato al 100%)

x glicemia con stick.

x Duplice accesso vascolare venoso periferico (14-16 G) o IO

x Monitoraggiosegni vitali, ECG 12 D, pressione arteriosa, SpO2

x Catetere vescicale

TERAPIA DI EMERGENZA:

  • Fluidchallenge

Soluzione fisiologica ev: 100 – 200 ml ev.

NB: In assenza di edema polmonare (20% dei pazienti)

  • Vasopressori/Inotropi

Noradrenalina: 0.01 – 0.3 µg/ kg/min.

I vasopressori possono essere somministrati prima dei fluidi nei pazienti con ipotensione arteriosa estrema, in peri-arresto cardiaco.

La noradrenalina è il vasopressore di prima scelta nel supporto pressorio ai pazienti in stato di shock con ipotensione severa (PA sistolica < 70 mmHg), in quanto meno tachicardizzante e pro-aritmizzante della dopamina.

Dopamina: 5 – 15 µg/ kg/min.

Indicata nei pazienti in stato di shock con ipotensione severa (70 >PA< 100 mmHg) o se non sia disponibile la noradrenalina.

Dobutamina: 2 – 20 µg/ kg/min.

Indicata nei pazienti in stato di shock non al momento ipotesi, di origine cardiogena o extra-cardiaca ostruttiva (PA > 100 mmHg).

se infarto del ventricolo destro: evitare nitroderivati e diuretici!

Soluzione fisiologica ev: 500 ml ev Dobutamina: 2 – 20 µg/ kg/min.

Se mancata risposta al supporto inotropo positivo convenzionale: Glucagone ev: 4-6 mg in bolo ev