Nella stabilizzazione primaria del paziente in stato di shock anafilattico è necessario osservare le priorità fondamentali del soccorso avanzato: azione A – B – C (Airway
→ controllo avanzato delle vie aeree →IOT/Cricotirotomia percutanea se impossibilità ad intubare, Breathing→controllo dell’attività respiratoria →ossigeno ad alti flussi → obiettivi SpO2> 93% e PaCO2 di 35 – 40 mmHg, Circulation→ stabilizzazione dell’attività cardio – circolatoria).
x garantire la pervietà delle vie aeree
x somministrare ossigeno (in presenza di shock l’ossigeno deve essere somministrato al 100%)
x glicemia con stick.
x Duplice accesso vascolare venoso periferico (con agocannule 14-16 G) o IO
x monitoraggio segni vitali
x monitoraggio ECG 12 D, pressione arteriosa, saturazione di ossigeno (SaO2)
x Catetere vescicale
TERAPIA DI EMERGENZA:
- Adrenalina
Somministrazione per via im: immediatamente, in attesa di conseguire un accesso vascolare: 0.5 – 1 mg di una soluzione 1: 1000, ripetibile dopo 5 – 10 minuti.
Somministrazione per via ev: 0.5 – 1 mg di una soluzione 1: 10.000, ripetibile dopo 5 – 10 minuti.
- Fluidi
cristalloidi (20 ml/kg) e, se necessario, laddove il paziente rimanga ipoteso nonostante la somministrazione di adrenalina (ipotensione persistente), colloidi.
- Steroidi
Metilprednisolone: 2 mg/Kg/ev
I corticosteroidi sono particolarmente utili nei casi di anafilassi protratta e nel prevenire reazioni anafilattiche ritardate, le quali possono essere anche molto gravi e potenzialmente mortali.
- Antistaminici
Anti H 1: Difenidramina: 25-50 mg ev, in 3-5 min Anti H2: Ranitidina: 50 mg ev
se terapia in corso con beta bloccanti:
glucagone: 1 – 5 mg ev/ im