Dolore in regione addominale che insorge all’improvviso (localizzato o diffuso) asso ciato ad altre manifestazioni di accompagnamento.
Cenni Clinici
L’inquadramento diagnostico sul territorio è molto difficile perché le manifestazioni sono molto aspecifiche (epigastralgia, nausea, pirosi, vomito, diarrea, stipsi, tenesmo) e possono evolvere nel tempo.
È necessario individuare sempre le condizioni pericolose per la vita:
COME SI INTERVIENE: MANOVRE E TERAPIA CONSIGLIATE
Sicurezza dei soccorritori e dello scenario.
- Quick look clinico con approccio ABCDE
- escludere subito le eventuali condizioni minacciose per la vita (vedi capitolo Addome Acuto, Dolore Toracico, Trauma) che richiedono un conseguente intervento d’emergenza.
- valutare GCS, rilievo parametri vitali, eseguire ECG 12, rilievo pulsossimetria;
- ottenere accesso venoso, completare sistematicamente anamnesi e esame obiettivo;
- Terapia farmacologica specifica in relazione ai tempi di trasferimento in P.S. (aree extra-urbane).
MANOVRE E PROCEDURE SCONSIGLIATE
La diagnosi differenziale del dolore addominale non deve mai essere ristretta al quadrante prevalentemente interessato dal dolore.
Non è raccomandata per la somministrazione di farmaci per via orale. L’uso dei FANS può mascherare l’infiammazione peritoneale.
Non bisogna mai sminuire la gravità della patologia.
RACCOMANDAZIONI – “BEST PRACTICE”
x Identificare subito le condizioni minacciose per la vita, stabilizzazione dello stato di coscienza, della respirazione ed emodinamica. – Trasferimento rapido in P.S. idoneo
x L’uso giudizioso degli analgesici e antiemetici è appropriato e può facilitare una più accurata valutazione fisica.
x Particolare attenzione deve essere posta nei pazienti anziani (> 65 anni di età) e ai pazienti immunocompromessi in quanto hanno un rischio di mortalità 6-8 volte maggiore, soprattutto se la diagnosi corretta viene ritardata perché in tali pazienti possiamo osservare presentazioni atipiche che possono innescare errori nella diagnostica differenziale.