Emissione di feci acquose o semiformate (>200 g die), più di 3 volte nella giornata, da meno di 4 settimane.
Oltre ai disordini gastrointestinali (emorragie digestive, colite ulcerosa, diverticoliti, colite ischemica) possono esserne causa soprattutto malattie infettive e tossinfettive (80%) (Campylobacter, Escheria coli invasivo, salmonella, clostridium perfringens, clostridium difficilis, colera, adenovirus, giardia), cause iatrogene (vari farmaci), sostanze tossiche, intolleranze alimentari, conflitti psichici somatizzati.
Cenni Clinici
Si associa comunemente a vomito, febbre, dolore addominale, ittero, malessere, mialgie, artralgie, sintomi respiratori.
L’anamnesi può evidenziare la concomitante comparsa in altri membri della famiglia, recenti viaggi, recente terapia radiante, pregresso intervento chirurgico, abuso di lassativi. Il consumo di prodotti lattiero-caseari non pastorizzati, di carne cruda o poco cotta o pesce possono indirizzare verso alcuni agenti patogeni. La temporizzazione dei sintomi in relazione all’esposizione al sospetto alimento o i sintomi associati possono essere un importante indizio diagnostico.
L’esame obiettivo può fornire ulteriori indizi di diagnostica differenziale ma è particolarmente utile a definire il grado di severità del quadro clinico.
Bisogna riconoscere e trattare infatti con la dovuta tempestività le situazioni particolarmente gravi soprattutto nelle età estreme (bambini e anziani): comparsa di alterazioni dello stato di coscienza secondarie a tossinfezioni o ad alterazioni metaboliche, compromissione emodinamica dovuta alla disidratazione o stato settico, complicanze metaboliche severe, comparsa di reazione peritoneale da addome acuto. Anche l’appendicite può manifestarsi con diarrea fino al 20% dei casi.
COME SI INTERVIENE: MANOVRE E TERAPIA CONSIGLIATE
Sicurezza dei soccorritori e dello scenario.
- Quick look clinico con approccio ABCDE e rilievo della temperatura corporea.
- Stabilizzazione dello stato di coscienza, della respirazione e della situazione emodinamica.
- Correggere l’ipovolemia e controllare gli squilibri idro-elettrolitici (rilevabili all’ECG)
– Boli di 500 ml di salina isotonica o Ringer Lattato I.V. negli adulti, 20ml/Kg nei bambini - Assicurare le vie Aeree (se associata a vomito)
– evitare l’aspirazione di contenuto gastrico in trachea
– far assumere al paziente la posizione laterale di sicurezza - Trattamento della causa di diarrea (vedi rispettivi capitoli)
– La loperamide può essere utilizzata per il trattamento sintomatico dei pazienti con diarrea acuta, in cui la febbre è assente o ci sia solo febbricola e le feci non sono sanguinolente;
– Situazioni particolari: paziente immunocompromesso, o diarrea indotta da chemioterapia (Loperamide 4 mg. per os) - trasferimento rapido in P.S. idoneo
MANOVRE E PROCEDURE SCONSIGLIATE
L’infusione eccessiva di soluzione fisiologica può ridurre la potassiemia. Attenzione ad eccessiva idratazione negli anziani con compromissione della funzione ventricolare sinistra.
Evitare l’assunzione di farmaci antidiarroici nei pazienti con feci sanguinolente per rischio di megacolon tossico.
RACCOMANDAZIONI – “BEST PRACTICE”
x Utilizzare i dispositivi di protezione individuali
x Ottenere accesso venoso.
x Stabilizzare parametri vitali x Eseguire sempre ECG 12D
x Rilevare la temperatura corporea.
x Trasferimento rapido in P.S. idoneo dei pazienti disidratati specialmente bam bini e anziani.