GESTIONE DELLE VIE AEREE IN AMBITO PREOSPEDALIERO
La maggior parte dei principi del controllo delle vie aeree in preospedalizzazione sono identici a quelli che si applicano nel Dipartimento di Emergenza (DE). Comunque i protocolli locali, la disponibilità o meno dei farmaci per il blocco neuromuscolare, l’equipaggiamento limitato, e la necessità di trasportare il paziente inducono considerazioni diverse da quelle del Dipartimento di Emergenza.
La decisione di intubare
In ambiente extraospedaliero, la decisione di intubare viene presa basandosi sulle stesse considerazioni che si fanno nel DE. Il primo step consiste in una rapida valutazione del paziente con particolare attenzione alle vie aeree ed alla ventilazione. Se il paziente mantiene il respiro, se i meccanismi di protezione delle vie aeree sono intatti, se la ventilazione e l’ossigenazione sono adeguate non è necessario intubare. Nel caso opposto l’intubazione risulta necessaria, a meno che il problema non possa essere risolto utilizzando dispositivi sopraglottici idonei sia a ossigenare che a intubare. Se l’intubazione è ritenuta mandatoria, il medico di emergenza, in possesso dei requisiti e titoli specifici previsti di formazione, addestramento e certificazione, può decidere di conseguire il controllo avanzato delle vie aeree per via invasiva, mediante tecnica di intubazione oro / nasotracheale. Nei casi di intubazione mandatoria e di possesso dei requisiti e titoli specifici previsti di formazione, addestramento e certificazione, l’operatore sanitario potrà avvalersi della tecnica videolaringoscopica (qualora abbia disponibile un videolaringoscopio: Glidescope, Airtraq, Storz C-Mac, King vision, McGrath, C-Mac, Vimac, ecc.) o dei dispositivi extraglottici di seconda generazione: Intubating Laryngeal Mask Airway© (ILMA), Cobra perilaryngeal airway (CobraPLA), Combitube, King Laryngeal Tube© (LT), Proseal Laryngeal Mask Airway© (PLMA), I-Gel©, LMA Supreme©, Air-Q©, Ambu Aura Once©, Streamlined liner of the pharynx airway©, Baska Mask©, Ambu AuraGain©, Total Track Video-Laryngeal Mask©, ecc.
A. Il paziente respira bene?
Se il paziente non respira bene (ostruzione, respiro rumoroso) o non respira affatto (coma profondo non responsivo o apnea) si può iperestendere la testa e sub-lussare la mandibola, a meno che non sussistano controindicazioni (trauma con possibile danno cervicale). La forza sulla mandibola va applicata con il mignolo in modo tale da mantenere le altre quattro dita libere (ad es. per la maschera facciale). La maschera facciale va utilizzata quando il paziente, nonostante le manovre appena descritte, non riprende a respirare. Se anche la ventilazione in maschera risulta inadeguata il paziente va intubato nel minor tempo possibile.
B. Le vie aeree sono protette?
Dopo aver assicurato una ventilazione adeguata, il passo successivo consiste nel valutare se le vie aeree sono protette da una possibile aspirazione. L’aspirazione del contenuto gastrico rappresenta una complicanza molto seria che deve essere prevenuta. L’incapacità di mantenere la via aerea è indice della perdita dei meccanismi di protezione delle vie aeree. In questi casi è appropriato somministrare: naloxone (0.4-2 mg), antagonista oppioide, e glucosio (25 g) per prevenire la possibile ipoglicemia. Se questi farmaci non fanno effetto si deve proseguire con la ventilazione in maschera e l’intubazione.
C. La ventilazione e l’ossigenazione sono adeguate?
Se il paziente respira e se i meccanismi di protezione delle vie aeree sono intatti si può passare allo step successivo: valutare l’adeguatezza della ventilazione e dell’ossigenazione. Se l’ossigenazione è inadeguata, come si può verificare nel caso di edema polmonare, basta somministrare ossigeno con la maschera non-rebreather. Se non si riesce a stabilire un’ossigenazione adeguata allora il paziente va ventilato in maschera facciale ed intubato.
D. Altre considerazioni.
In alcuni di pazienti l’intubazione trova indicazione nonostante l’adeguatezza del respiro, della protezione delle vie aeree, della ventilazione e della ossigenazione. Un esempio può essere rappresentato dall’edema polmonare anche con saturazione dell’ossigeno al 90%. In questo caso se il trasporto in ospedale richiede un lungo tempo e se il paziente non risponde ai trattamenti, l’intubazione può risultare adeguata prima dello sviluppo di una franca ipossiemia. Un altro esempio può essere quello di un paziente con overdose che sta perdendo coscienza, il paziente con overdose di antidepressivi ciclici che presenta un attacco generalizzato, o casi di trauma delle vie aeree superiori con forte sanguinamento o l’espansione di un ematoma che minaccia la vita del paziente. In questi casi è necessaria un’attenta valutazione e consultazione con altri medici. Nella maggior parte dei casi è sufficiente il rapido trasporto in ospedale con un supplemento di ossigeno tramite la maschera non-rebreather. Ma in alcune circostanze l’intubazione può risultare la cosa più prudente e indicata.
Intubazione sul campo
Una volta presa la decisione di intubare, bisogna scegliere il metodo migliore in base al paziente, all’esperienza personale e ai mezzi a disposizione. La scelta dipende anche dalla disponibilità o meno di farmaci miorisolutori e dalla possibilità di fare una cricotirotomia. La scelta che deve essere fatta tra l’intubazione orotracheale o l’intubazione nasotracheale alla cieca. In entrambi i casi è necessario ossigenare il paziente in maschera facciale prima di tentare l’intubazione. Se le vie aeree superiori risultano libere (assenza di traumi, corpi estranei o ostruzioni) e se il paziente respira spontaneamente è consigliabile l’intubazione nasotracheale alla cieca. L’apnea costituisce una controindicazione alla intubazione nasotracheale alla cieca perchè sono i suoni respiratori a guidare il tubo in trachea. Anche nel caso di anomalie anatomiche e di corpi estranei questa tecnica è relativamente controindicata. Inoltre l’intubazione nasotracheale alla cieca presenta una più bassa percentuale di successo e una più alta percentuale di complicanze se paragonata all’intubazione orotracheale. Comunque, in alcune situazioni, l’intubazione nasotracheale alla cieca può risultare preferibile: se l’apertura mandibolare è stretta e non è possibile usare curari e reversal o se il paziente si trova in una posizione poco accessibile per l’operatore (ad es. intrappolato in un automobile).
L’intubazione orotracheale con laringoscopia diretta costituisce un’altra metodica importante per i pazienti non responsivi e rappresenta la metodica di scelta se l’apertura mandibolare non è stretta. Il tubo va inserito sotto visione diretta della glottide. A volte, in pazienti con piccola apertura mandibolare è preferibile somministrare farmaci e procedere con l’intubazione orotracheale piuttosto che con l’intubazione nasotracheale.
Se il paziente è cosciente e combattivo è consigliabile somministrare farmaci per intubare. In questi casi è opportuno evitare l’intubazione nasotracheale alla cieca perché se il paziente oppone resistenza aumentano i rischi di trauma durante i tentativi di inserimento del tubo. Se il paziente non è francamente comatoso e non oppone resistenza è necessario valutare la capacità di tollerare la laringoscopia.
Metodi di intubazione
A. Intubazione nasotracheale alla cieca
L’intubazione naso-tracheale (INT) alla cieca è stata utilizzata molto in sede extraospedaliere ma ora, grazie all’introduzione di farmaci che facilitano l’Intubazione Oro Tracheale (IOT) l’INT è in netta diminuzione. L’INT alla cieca presenta due indicazioni principali. La prima comprende tutte quelle circostanze in cui la laringoscopia diretta e la visualizzazione della glottide risultano impossibili. Un esempio potrebbe essere quello di un paziente intrappolato nell’automobile dopo lo scontro con un altro veicolo che necessita di essere intubato prima dell’estrazione dalla macchina. In questo caso l’INT alla cieca potrebbe essere l’unica metodica applicabile. La seconda indicazione si ha nel caso di stretta apertura buccale. Un piccolo numero di pazienti presenta un elevato tono del massetere anche in stato di incoscienza e respiro inadeguato. Le opportunità che si presentano in questo caso sono due: sedare e tentare l’IOT o eseguire l’INT alla cieca.
In linea di massima l’INT non dovrebbe essere eseguita in pazienti con asma, BPCO o edema polmonare a meno che l’IOT risulti impossibile. Infatti, in questi pazienti prolungati tentativi di INT alla cieca potrebbe peggiorare l’ossigenazione e quindi l’ipossiemia portando fino all’arresto respiratorio. Comunque l’operatore può scegliere di eseguire l’INT anche in pazienti con asma, l’importante è sapere che tentativi prolungati o traumatici possono peggiorare le condizioni del paziente.
B. Intubazione in sedazione
L’IOT viene eseguita in laringoscopia diretta. In alcuni pazienti, però, la laringoscopia non può essere eseguita senza la somministrazione di farmaci quali sedativi da soli o con curari. Un numero sempre maggiore di operatori utilizza questi farmaci in ambito extra-ospedaliero per facilitare l’intubazione: sia i team di elisoccorso che del trasporto d’urgenza stanno acquisendo sempre più esperienza nell’uso dei curari. Comunque i protocolli farmacologici variano nei diversi sistemi.
In linea di massima il paziente viene sedato quando non è sufficientemente cooperativo per l’intubazione, quando presenta un’apertura buccale limitata o quando non c’è un rilassamento mandibolare adeguato.
In questi casi, finché il paziente viene intubato, possono essere utilizzati farmaci quali midazolam, diazepam, lorazepam e altri. Nei sistemi in cui è previsto l’uso di bloccanti neuromuscolari è di solito disponibile un protocollo di indicazioni e modalità di somministrazione di tali farmaci. I farmaci bloccanti neuromuscolari vanno somministrati insieme ai sedativi per evitare stress fisiologici e psicologici del paziente durante l’intubazione.
C. Nuovi strumenti par il controllo delle vie aeree.
In questi ultimi anni sono stati sviluppati diversi strumenti per il controllo delle vieaeree.
- Laryngeal Mask Airway. La LMA va inserita alla cieca in orofaringe e la tecnica è piuttosto semplice da imparare. Nonostante la LMA non protegga le vie aeree dall’aspirazione, permette di ventilare i pazienti in maniera efficace. Inoltre, il paziente può essere intubato attraverso la LMA, manovra da operare nel DE. La LMA è disponibile sia nella forma riutilizzabile (che può essere sterilizzata) che in quella usa e getta (preferibile).
- Combitube. Il Combitube è uno strumento sviluppato per le situazioni di vie aeree difficili in emergenza. Lo strumento viene inserito alla cieca in orofaringe e posizionato in esofago, quindi le due cuffie (faringea ed esofagea) vanno gonfiate e il paziente può essere ventilato attraverso il lume esofageo. Il training di formazione all’uso del Combitube è relativamente facile e breve. Il Combitube può essere utilizzato anche in circostanze particolarmente difficili (paziente intrappolato in un veicolo).
- Stiletto luminoso. L’intubazione attraverso stiletto luminoso è una metodica luce-guidata. L’esperienza con questa tecnica è ancora limitata in ambito extraospedaliero sebbene sia relativamente facile da imparare e potrebbe essere un’utile aggiunta alla laringoscopia diretta per l’intubazione orotracheale
D. Intubazione fallita.
Una valutazione delle vie aeree del paziente permette di conoscere anticipatamente la difficoltà di intubazione. Se viene prevista una via aerea difficile potrebbe essere più prudente trasportare rapidamente il paziente al DE per una terapia definitiva, piuttosto che rimanere sul campo tentando un’intubazione che probabilmente fallirà. È fondamentale valutare il tempo necessario al trasporto del paziente nel determinare se è appropriato operare un’intubazione in sedazione. La prima cosa che bisogna fare, in caso di fallimento dell’intubazione, e ventilare il paziente con maschera facciale. I soccorritori devono essere esperti con la maschera facciale e devono essere in grado di utilizzare sia la tecnica ad una mano sia la tecnica a due mani. Se con la maschera facciale non si riesce ad ottenere una ventilazione ed una ossigenazione adeguata il paziente va riposizionato, va rieseguita la sublussazione della mandibola e la maschera va riapplicata ponendo attenzione a coprire bocca e naso e a mantenerla adesa al paziente. Quindi si comincia la ventilazione e se si riesce ad ossigenare il paziente è consigliabile trasportare rapidamente il paziente in ospedale. È importante capire perché l’intubazione fallisce. Manovre che possono aiutare in tali situazioni sono: riposizionamento del paziente e utilizzo di dispositivi extraglottici di seconda generazione. È importante conoscere manovre come la BURP (BURP maneuver: backward, upward, and rightward pressure on the larynx), introdotta da Knill nel 1993; questa manovra può aiutare sia nella laringoscopia che nell’intubazione. In alcuni sistemi è anche permesso di eseguire la cricotirotomia sul campo (dovrebbe comunque rimanere un evento raro).
Suggerimenti e consigli.
È sempre bene valutare adeguatamente sul campo i rischi ed i benefici di intubare sul campo o trasportare il paziente al DE. Ci sono rarissimi casi di emergenza in cui non è possibile ventilare il paziente con la maschera facciale fino all’arrivo nel DE. Se si prospetta un lungo percorso potrebbe essere necessario utilizzare i curari, ma solo e soltanto quando abbiamo a disposizione il reversal (Sugammadex). I nuovi strumenti come la LMA o il Combitube possono rivestire un importante ruolo nel controllo delle vie aeree sul campo. Ogni cosa andrebbe valutata sulle basi della propria esperienza sul campo.
Laddove, nel corso della gestione del paziente acuto complesso, ad elevato livello di criticità clinica, quindi connotato da severa instabilità clinica delle funzioni vitali, il medico di emergenza, in possesso dei requisiti e titoli specifici previsti di formazione, addestramento e certificazione, decida di conseguire il controllo avanzato delle vie aeree per via invasiva, mediante tecnica di intubazione oro / nasotracheale, è possibile l’utilizzo del protocollo clinico – terapeutico indicato dalle linee guida della Difficult Airway Society (Difficult Airway Society 2015 guidelines for management of unanticipated difficult intubation in adults British Journal of Anaesthesia, 115 (6): 827–48 (2015); linee guida che raccomandano di utilizzare il rocuronio, come curaro di prima scelta, e il sugammadex come reversal, anziché neostigmina+atropina.
Tutta la letteratura degli ultimi dieci anni è concorde nell’affermare che per la sicurezza e la qualità delle cure del paziente è raccomandato l’uso del Sugammadex anziché della miscela Neostigmina + Atropina.
Il razionale è il seguente:
- la miscela decurarizzante, composta da neostigmina e atropina, ha un onset di 5-10 minuti e una durata di azione ci circa 45 minuti;
- la miscela decurarizzante “standard” è solitamente composta da 5 fiale di neostigmina (2.5 mg) + 2 fl di atropina (1 mg);
- il grosso problema di questa miscela sono gli effetti collaterali, minimizzati in parte dall’aggiunta di atropina, in particolare aumento delle secrezioni bronchiali e aumento del rischio di rigurgito silente.
L’acetilcolina è presente, come importante neurotrasmettitore del sistema nervoso autonomo parasimpatico, agendo anche sui recettori muscarinici, da qui gli effetti avversi della neostigmina:
- bradicardia severa;
- broncospasmo;
- aumento secrezioni bronchiali;
- aumentato rischio di aspirazione;
- aumentata secrezione gastrica e peristalsi;
- spasmo vescicale;
- miosi:
- scialorrea;
- debolezza paradossa (dopo recupero dal blocco neuro muscolare, ulteriori dosi di neostigmina causano debolezza del diaframma);
- p.o.r.c (curarizzazione residua post operatoria).
Il Sugammadex ha un rapido onset e offset, effetti collaterali quasi nulli, ma soprattutto completo recupero in qualsiasi momento dalla somministrazione del curaro. Il farmaco è estremamente sicuro per queste caratteristiche:
- nessuna variazione nella frequenza cardiaca e nella pressione arteriosa o altre attività colinomimetiche;
- non è metabolizzato, ma interamente escreto in 24-48 h;
- l’equilibrio acido-base non influenza la rapidità di ripristino;
- non ha nessuna interferenza con altri miorilassanti a struttura non steroidea.
Intubazione a sequenza rapida semplificata per l’ambiente extraospedaliero.
A. Preparare il necessario ed assicurarsi che il paziente sia in un ambiente appropriato per l’intubazione.
B. Preossigenare il paziente con la maschera non-rebreather per almeno tre minuti se possibile.
C. Farmaci per il pretrattamento (raramente usati). Consiglio: lidocaina 1.5 mg/Kg e.v. nel caso di trauma cranico, patologie reattive delle vie aeree.
D. Paralisi e sedazione (Propofol e Rocuronio se si ha disponibile il Sugammadex).
E. Manovra di Sellick se il Team è confidente con la manovra e la reputa necessaria.
F. Posizionamento del tubo in trachea. Confermare il posizionamento tracheale, fissare il tubo, trasportare il paziente.
Bibliografia
- Difficult Airway Society 2015 guidelines for management of unanticipated difficult intubation in adults – British Journal of Anaesthesia, 115 (6): 827–48 (2015)
- Can sugammadex save a patient in a simulated ‘cannot intubate, cannot ventilate’ situation? Anaesthesia, 2010, 65, pages 936–941
- Radical evolution: the 2015 Difficult Airway Society guidelines for managing unanticipated difficult or failed tracheal intubation. Anaesthesia. 2016 Feb;71(2):131-7.
- Successful use of sugammadex in a ‘can’t ventilate’ scenario. L. Paton, S. Gupta and D. Blacoe. Anaesthesia 2013, 68, 861–864.
- Neuromuscular Monitoring, Muscle Relaxant Use, and Reversal at a Tertiary Teaching Hospital 2.5 Years after Introduction of Sugammadex: Changes in Opinions and Clinical Practice. Anesthesiology Research and Practice Volume 2015, Article ID 367937.
- Extraglottic airway devices: is the classification in generations really informative of properties and safety? Minerva Anestesiol. 2018 Jun;84(6):649-651.
- The videolaryngoscopes are now the first choice to see around the corner. – Minerva Anestesiol. 2016 Dec;82(12):1247-1249.
SOFFOCAMENTO DA CORPO ESTRANEO NELL’ADULTO E NEL BAMBINO
Premessa
L’ostruzione da corpo estraneo è la causa più comune di ostruzione acuta. Gli anziani, soprattutto quelli istituzionalizzati, sono i più a rischio. L’ostruzione si verifica generalmente durante i pasti a causa di frammenti di cibo. Per tale ragione nell’adulto la diagnosi di ostruzione delle vie aeree è spesso immediatamente suggerita dall’anamnesi. Questo consente un intervento rapido (prima che si arrivi alla perdita di coscienza). La morte in seguito all’inalazione di un corpo estraneo è comunque un evento raro nell’adulto. L’asfissia fatale da aspirazione di cibo dovrebbe essere considerata in qualsiasi arresto respiratorio acuto in cui non è possibile vnetilare la vittima.
La gestione efficace del paziente con ostruzione delle vie aeree è garantita da un rapido riconoscimento della stessa, ponendo diagnosi differenziale con altre situazioni che possono causare Distress Respiratorio Acuto, cianosi o perdita di coscienza.
Trattamento del soffocamento in un adulto o bambino cosciente
La presenza di un corpo estraneo nelle vie aeree può determinare un’ostruzione parziale o completa.
Ostruzione lieve
Nel caso in cui l’ostruzione sia parziale, il soggetto continua a respirare, emette dei sibili, tossisce violentemente ed è in grado ancora di parlare. Il quadro può evolvere con la comparsa di movimenti paradossi del torace e retrazione inspiratoria del giugulo.
Finché la vittima respira, parla e tossisce efficacemente, il soccorritore deve sorvegliare ed interferire il meno possibile. Infatti, in questo caso, la forza espulsiva esercitata dalla tosse è superiore a qualsiasi manovra esterna.
Ostruzione grave
Nel caso in cui l’ostruzione sia completa, la vittima cessa di respirare, diventa rapidamente cianotica.
É importante imparare a riconoscere il gesto di portare le mani alla gola, noto come “segnale universale di ostruzione delle vie aeree”.
La manovra di disostruzione applicabili nel paziente con ostruzione grave è:
Compressioni addominali o manovra di Heimlich, che può essere effettuata a paziente:
- in posizione ortostatica
- in posizione supina
Si è osservato che l’utilizzo di questa manovra è inefficace in più del 50% dei pazienti.
La tecnica non è scevra da complicanze, come vomito, aspirazione, fratture costali, baro trauma e rottura di organi. Tramite esplorazione digitale, si possono estrarre i materiali solidi visibili nel cavo orale solo in caso di paziente inconsci.
Se queste manovre falliscono ed il paziente è incosciente si procede a laringoscopia diretta e se necessario ad intubazione oro tracheale previa rimozione del corpo estraneo. In caso si verifichi arresto cardiaco si procede con le manovre di rianimazione cardiopolmonare.
Le Linee guida AHA 2010 per RCP ed ECC consigliano di modificare la sequenza del BLS da A-B-C (Airway, Breathing, Chest compressions; apertura delle vie aeree, respiro e circolo) a C-A-B (Chest compressions, Airway, Breathing – circolo, apertura delle vie aeree e respiro) in adulti, bambini e lattanti (esclusi i neonati). Nella sequenza A-B-C, le compressioni toraciche vengono spesso ritardate in attesa che il soccorritore apra le vie aeree, faccia il G.A.S., recuperi un dispositivo a barriera o procuri e assembli un’attrezzatura per la ventilazione ed esegua la respirazione bocca a bocca. Modificando la sequenza in C-A-B, l’esecuzione delle compressioni toraciche viene anticipata e il ritardo nella ventilazione dovrebbe essere minimo (ovvero, solo il tempo necessario per praticare il primo ciclo di 30 compressioni toraciche o circa 18 secondi; se sono presenti 2 soccorritori per la rianimazione di un lattante o di un bambino, il ritardo sarà ancora più breve).
Manovra di Heimlich a paziente in posizione ortostatica (tecnica)
Questa manovra crea una spinta del diaframma verso l’alto, forzando l’aria ad uscire dai polmoni con una sorta di “tosse artificiale”. Il soccorritore deve posizionarsi dietro la vittima in piedi o in ginocchio, circondare con le proprie braccia la vita, chiudere la mano a pugno e posizionarlo tra il processo xifoideo e l’ombelico. Con l’altra mano afferrare il pugno e premere contro l’addome della vittima, ritmicamente e ripetutamente, dal basso verso l’alto, fino a quando il paziente riprende a tossire e a respirare con efficacia o espelle il corpo estraneo.
Manovra di Heimlich a paziente supino (tecnica)
- Porsi a cavalcioni delle cosce della vittima.
- Appoggiare il palmo di una mano sull’addome sopra l’ombelico.
- Sovrapporre l’altra mano e premere violentemente verso l’alto
Se la vittima e’ in gravidanza o e’ obesa bisogna eseguire compressioni toraciche invece della manovra di Heimlich.
Trattamento del soffocamento in un adulto o bambino incosciente
La diagnosi di ostruzione delle vie aeree nel paziente incosciente viene posta sulla incapacità di espandere il torace avendo effettuato le manovre che consentono l’apertura delle vie aeree.
Se la vittima diventa incosciente, deve essere stesa in posizione supina su una superficie rigida, bisogna avvisare il 118 e avviare la RCP.
Iniziare la RCP nei lattanti e nei bambini con compressioni toraciche anziché con respirazioni di soccorso (C-A-B anziché A-B-C). Iniziare la RCP con 30 compressioni (qualsiasi soccorritore singolo) o 15 compressioni (per la rianimazione di lattanti e bambini da parte di 2 operatori sanitari), anziché con 2 ventilazioni. La fase “Guardare, Ascoltare, Sentire” è stata rimossa dalla sequenza per la valutazione della respirazione dopo l’apertura delle vie aeree. Con la nuova sequenza che prevede la compressione toracica come primo intervento, la RCP viene eseguita se il lattante o il bambino non è cosciente e non respira (o boccheggia) e inizia con le compressioni (sequenza C-A-B). Nell’eseguire il CAB, alla A è necessario ispezionare il cavo orale ed individuare la presenza di corpi estranei.
Soffocamento da corpo estraneo nel lattante
Si verifica con incidenza massima tra i 6 mesi ed 1 anno, causato per lo più da alimenti o giocattoli.
GRADO DI OSTRUZIONE:
INCOMPLETA: il paziente riesce a piangere e tossire con vigore; questa è una situazione, in cui dobbiamo astenerci dall’eseguire delle manovre di disostruzione ma bisogna:
- incoraggiare il paziente a tossire;
- se possibile somministrare ossigeno;
- se l’ostruzione parziale persiste attivare il 118
- COMPLETA: il paziente non riesce a piangere, tossire o parlare, si verifica cianosi molto rapidamente ed infine la perdita di coscienza.
E’ importante, appena si valuta lo stato di incoscienza del paziente, mandare qualcuno a chiamare il 118. Se il soccorritore e’ solo, eseguire 5 cicli di RCP poi attivare il sistema d’emergenza.
Trattamento del soffocamento in un lattante cosciente
La tecnica necessaria per disostruire un lattante cosciente e’:
- 5 colpi interscapolari alternanti da 5 compressioni toraciche per 5 volte.
Quindi, se il lattante è cosciente eseguire 5 colpi dorsali alternati a 5 compressioni toraciche continuare fino a quando non si e’ risolto il problema o fino a quando il paziente diventa incosciente.
Manovra della prono-supinazione
Per risolvere il soffocamento in un lattante cosciente è preferibile eseguire la manovra da seduti.
Posizionare il lattante in posizione prona, poggiandolo delicatamente sulla coscia o sull’avambraccio, con la testa leggermente in posizione declive rispetto al corpo. Mentre si mantiene la posizione bisogna fare attenzione a non comprimere i tessuti molli del collo. A questo punto effettuare 5 colpi energici tra le scapole per cercare di spostare il corpo estraneo.
Dopo aver effettuato i 5 colpi interscapolari, porre il lattante in posizione supina, sostenendo bene la testa, ed eseguire 5 compressioni toraciche.
Ripetere la manovra 5 volte.
Trattamento del soffocamento in un lattante incosciente
Non appena il lattante diventa incosciente, iniziare l’RCP:
L’arresto cardiaco neonatale avviene prevalentemente per asfissia, quindi la sequenza di rianimazione A-B-C con un rapporto compressione-ventilazione 3:1 è stata mantenuta, tranne quando l’eziologia è chiaramente cardiaca.
- posizionare il paziente su un piano rigido;
- aprire le vie aeree, guardando all’interno della bocca per vedere se e’ visibile il corpo estraneo;
- iniziare l’RCP con una fase extra: dopo eseguite le 30 compressioni toraciche se e’ presente un soccorritore (15 se sono presenti 2 soccorritori), prima di effettuare le due insufflazioni aprire le vie aeree e vedere se il corpo estraneo e’ presente.
Continuare la sequenza fino a quando arrivano i soccorsi avanzati o fino a quando non si risolve il problema, cioè il paziente respira autonomamente o può essere ventilato.